“Virtute Duce Comite Fortuna ” (Con la virtù come guida e la fortuna come compagna)

Che cos’è Vivaio per te?
Un crocevia di idee e di cervelli.

Come sei arrivato la prima volta in Vivaio?
Il mio primo incontro con Vivaio è stato nel 2012, ero con Rossana Ciocca e insieme abbiamo partecipato a una delle prime riunioni in uno locale in zona Porta Genova dove ho conosciuto Andrea Zoppolato. Con l’uscita dell’articolo che il Corriere della Sera ha dedicato al mio libro Le chiavi per aprire 99 luoghi segreti di Milano, Andrea mi ha ricontattato e da lì è iniziata la collaborazione con Vivaio.

Qual è il tuo sogno per Milano?
Che Milano possa riconquistare il primato delle origini: quello di una città che fonda la sua prosperità a partire dal benessere dei suoi cittadini, dal valore dato al bene comune, dai talenti dei suoi abitanti, dall’amore per la libertà e l’indipendenza di pensiero e di azione che l’ha sempre contraddistinta nei secoli. Una città che coltiva la fratellanza nel segno dell’operosità, caratteristica che fin dai tempi in cui era capitale dell’impero romano l’ha resa celebre e meta ambitissima per chi volesse combinare qualcosa di buono per se stesso e per gli altri.

Il progetto o iniziativa di Vivaio che ti ha appassionato di più?
Quello della vernice di Airlite che si mangia lo smog! Geniale! Un bosco verticale diffuso e a bassa manutenzione. Se poi si riducesse anche il traffico sarebbe magnifico!

La pianta o il fiore che ti rappresenta?
La quercia, considerata dai Celti regina della foresta… è la pianta che ho sempre amato fin da quando ero bambina. Solo dopo, con l’uso della ragione, ho scoperto quanto fosse importante.

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