Che cos’è Vivaio per te?
Una fucina di idee per l’innovazione, un laboratorio di progetti ed esperienze per cambiare il volto di Milano.

Come sei arrivato la prima volta in Vivaio?
Sono arrivata a Vivaio per caso: molte persone che conoscevo me ne avevano parlato. Mi sono messa in contatto con Andrea Zoppolato e lui, senza troppi preamboli, mi ha buttato nel mucchio.

Qual è il tuo sogno per Milano?
Il mio sogno per Milano è che torni ad essere una capitale mondiale dell’arte contemporanea, incubatrice di nuove tendenze nonché luogo di incontro per artisti di tutto il mondo. Che sia capace di rubare a Berlino il ruolo che ha ricoperto negli ultimi anni. Per questo deve diventare una città sostenibile, fatta su misura per i giovani e più ricca di opportunità per lo sviluppo.

Il progetto o iniziativa di Vivaio che ti ha appassionato di più?
Il mio progetto preferito è quello intitolato Bosco Immobile: credo che il tema della salubrità dell’aria sia una priorità per Milano, così come lo sarà per tutte le metropoli del futuro. Un progetto importante e dotato di un impatto potenzialmente più ampio, capace di andare oltre i confini della nostra città.

La pianta o il fiore che ti rappresenta?
Rosa di Jericho: è una pianta nata nel deserto che trova il modo di proteggere le sue risorse vitali anche nelle condizioni climatiche più avverse. La leggenda vuole che rinasca dalle sue ceneri come l’araba fenice.


Foto: Renato Buontempo 2015