Frase If you want it, work for it. It’s that simple” è la sua frase del cuore.

Che cos’è Vivaio per te?
Vivaio è come la Milano che vorrei: menti e persone che si contaminano al di là dei personalismi, co-creano idee e le trasformano in progetti che, sembra incredibile vista la loro visione, si realizzano davvero. Questo è quello che rende Vivaio unica così come uniche le persone che ne fanno parte: la visione e la concretezza di chi ama Milano e la vuole sempre più viva.

Racconta come sei arrivato la prima volta in Vivaio?
Ho portato un’amica di Venezia all’ultimo piano del Palazzo della Regione. Casualmente il giorno della presentazione dei progetti Expop 2015. Pur prestando poca attenzione ai dettagli visto che ero in compagnia, ho subito percepito che in quei progetti c’era l’anima di innovazione sociale che è il mio interesse principale e anche parte della mia professione. Da curiosa quale sono, mi sono avvicinata per chiedere maggiori info sul progetto Airlite (di cui avevo appena ascoltato la storia in Tv). Ad Andrea Zoppolato ho raccontato che mi occupavo di innovazione sociale e da 10 anni dell’organizzazione degli eventi del BizClubMilanIn. Ci siamo lasciati con la promessa di un caffè, preso 3 giorni dopo insieme, in primavera, e da lì non ho più smesso. Vivaio crea dipendenza!

Qual è il tuo sogno per Milano?
Vorrei che fosse più colorata, più allegra. Che torni ad essere una città aperta a tutti; che non lasci indietro nessuno ma che diventi fucina di idee, esprimenti, nuove forme di economia: un faro per tutte le altre città.

Il progetto o iniziativa di Vivaio che ti ha appassionato di più?
Senz’altro l’evento finale Expop in Triennale. Non tanto e solo per il successo, ma perché è stato un bellissimo esempio di organizzazione condivisa e comunitaria: un’abile regia, ognuno che ha messo la sua competenza ed il suo tempo (quello che aveva e che poteva) e tutti che si sono sentiti artefici di un successo.
Un bel clima non solo per noi ma per tutta Milano, a dimostrazione che, se ci si crede, le cose succedono.

La pianta o il fiore che ti rappresenta?
Non mi sono mai pensata come un fiore. Mi piace il tulipano ma è troppo volatile, io sono più concreta, forse il Lambranto, una succulenta: ha bisogno di poco, è tenace e fiorisce.