“Non essere spettatore, ma protagonista della tua vita” e “Mettiti in gioco, non perderai mai la sfida con te stesso” è il suo motto.

Che cos’è Vivaio per te?

Un “bacino “infinito di attività culturali, imprenditoriali, ideate e gestite da un gruppo di ideologi concreti, dinamici e attivi che scrutano, cercano, studiano, condividono sinergie utili per rendere la città una comunità virtuosa.

Come sei arrivato la prima volta in Vivaio?
Sono stata contattata dal Dottor Zoppolato dopo aver letto un articolo su “Donna Moderna” sulla associazione Riemergo, per candidarci agli awards di Vivaio.

Qual è il tuo sogno per Milano?
Commutarla in città attrattiva per investitori nazionali ed internazionali. Confermarla tale e sempre più il volano economico della nazione, ma anche un esempio eccelso di quel che è il welfare ed il terzo settore, argomento questo molto “caldo”. Tutto questo permetterebbe di responsabilizzare e migliorare la qualità della vita dei singoli, non in termini di assistenzialismo bensì come low profit.

Il progetto o iniziativa di Vivaio che ti ha appassionato di più?
L’attenzione ai “deboli rivista in chiave di trasformazione funzionale. Dal dire al fare: coinvolgere i cittadini in interviste, in media per dare loro voce.
Il motto “Cosa ho fatto oggi per me è per la mia città” è molto significativo.

La pianta o il fiore che ti rappresenta?
Una magnolia.